giovedì 2 giugno 2011

Quanto dura ancora la notte?

La progressiva accelerazione del ritmo degli eventi, la crescente dimensione dei cambiamenti e delle trasformazioni sociali e economiche, una sensazione sempre più esasperata di complessità sociale, creano condizioni di disorientamento, straniamento e accentuano distanze e reazioni personalistiche. Dinanzi alla incapacità di interpretare la realtà, che tuttavia impone continue forme di riadattamento alle situazioni, è facile abbandonarsi a forme illusorie di superamento dei problemi o decidere di non investire più sul futuro. In altri termini molte essenziali situazioni della vita personale (dolore, morte, malattia, vecchiaia...) «vengono giudicate irredimibili, perché non possono più venir ritenute seriamente riscattabili né in un al di là religioso, in una condizione di beatitudine celeste, né in un futuro laico di relativa soddisfazione terrena, mediante l'avvento di una società nuova priva di radicali conflitti». Ciò produce spesso una chiusura nell'ambito dell'esistenza individuale per la quale la paura del futuro prende il sopravvento sulla speranza.
Paura e chiusura. Fiori che non si riaprono al mattino col calore del primo sole, ma rimangono rigidamente serrati nel buio pauroso della loro notte interiore.

Quale il ruolo dell’Arte ed in particolare del Teatro nel contesto in cui vive l’uomo di oggi?
Può essere in grado il Teatro, e a quali condizioni, di contribuire ad arrestare questo processo di “fuga” dell’uomo dalle sue possibilità esistenziali e dalle sue potenzialità, sia umane che creative?

Il Teatro è esperienza. Esperienza di vita portata ai suoi limiti. E in questo percorso è possibile riconoscere le nostre reali potenzialità come esseri umani nella vita reale e nella sua espressione creativa ed artistica.
Il Teatro è la vita “in vitro”. Purtroppo invece l’immagine che passa è quella del Teatro di rappresentazione, il Teatro di evasione, il Teatro classico, il Teatro satirico, il Teatro per Professionisti.
Il Teatro è invece lo spazio della scoperta: di Sé, dell’Altro, dell’Uomo e della sua relazione con la Realtà.
Questo bisogna saperlo!!! E laddove è possibile, laddove si sente che la notte non può continuare a durare per tutta la nostra vita, là esiste lo Spirito del Teatro.

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