"Credi a me, caro amico: non c’è
fastidio della vita, non c’è disperazione, senso della nullità delle cose,
della solitudine dell’uomo; non c’è odio del mondo e di sè medesimo; non c’è
nulla che possa durare per sempre. Benché siano condizioni dell’animo
ragionevolissime, passato un poco di tempo, cambiata la disposizione del corpo
e dell’animo, a poco a poco e a volte anche subito, per motivi incomprensibili
e anche minimi, rinasce il gusto della vita, rinasce una speranza. E ciò basta
a produrre l’effetto nella persona di perseverare nella vita e a proseguirla,
perché è quel senso dell’animo e non l’intelletto quello che la guida (…….)
E la vita è una cosa così poco rilevante
che non dovrebbe essere così diverso il tenerla o il rifiutarla (…..) Viviamo,
amico mio, e confortiamoci assieme: non rifiutiamo di portare quella parte che
il destino ha stabilito per noi, compresi i mali della nostra specie. Teniamoci
compagnia e andiamo a dare coraggio a chi ci vuole bene. Per compiere nel modo
migliore questa fatica della vita".
(Giacomo Leopardi, da "Dialogo di Plotino e di Porfirio")