Dal finale di "Pasolini...mi manchi"
Pasolini era “troppo” fuori dalla norma, nel suo spirito del tempo. Sono passati 40 anni da allora. Anche la “norma” cambia. Oggi per certi aspetti un personaggio come Pasolini non farebbe più notizia e tanto meno scandalo. In questo senso non possiamo però fermarci a dire: ma oggi è tutto cambiato. Pasolini è superato. E’ vero. Forse non ci sono più le urla dialettali nelle borgate, almeno nei nostri dialetti, forse del sesso e dell’amore se ne parla fin troppo, anche se come prevedeva Pasolini, in maniera consumistica e superficiale. L’omosessualità è un tema oramai che non fa più notizia.
Ma forse proprio quello che manca oggi, come allora, è l’amore. L’amore, puro e totale, per la vita. Amore che è forza, coraggio, sacrificio, rischio, voglia di conoscenza, voglia di esperienza, voglia di bellezza, voglia di passato. Insomma ciò che fa di una vita, una vita.
E questa volta possiamo non dire che questo deve essere fatto in nome di qualcosa di più grande di noi, di un ideale che ci trascenda: Arte, Politica, Umanità. Parole vuote di senso, se non c’è l’anima in chi le dice. Ma lo dobbiamo fare per noi. Solo per noi. Come Pasolini. Per essere noi stessi.
“Avremo un silenzio stento e povero, un sonno doloroso, che non reca dolcezza e pace, ma nostalgia e rimprovero, la tristezza di chi è morto senza vita: se qualcosa di puro e sempre giovane vi resterà, sarà il tuo mondo mite, la tua fiducia, il tuo eroismo: nella dolcezza del gelso e della vite o del sambuco, in ogni alto o misero segno di vita, in ogni primavera, sarai tu; in ogni luogo dove un giorno risero, e di nuovo ridono, impuri, i vivi, tu darai la purezza, l’unico giudizio che ci avanza, ed è tremendo, e dolce: chè non c’è mai disperazione senza un po’ di speranza.”
(Da “La religione del mio tempo”)
Ho inserito il commento scritto da Adriana (sono solo un postino)
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NON DISTOGLIEREI MAI LO SGUARDO DA QUEGLI OCCHI
CHE MI HANNO TOLTO IL RESPIRO AL PRIMO INCONTRO E CHE
SEMPRE, DI NUOVO MI REGALANO UN RINNOVATO LEGAME FRA ME E LA MIA
ANIMA, UN COLLEGAMENTO AL QUALE NON RIESCO E A CUI NON VOGLIO
SOTTRARMI PERCHE' VITALE E PROFONDAMENTE NECESSARIO.
E' UNO SGUARDO CHE MI SCALDA. SI, QUEGLI OCCHI ACCENDONO UN FUOCO
SENTO COSE CHE FORSE MUTA E SORDA A ME STESSA NON COGLIEVO.
CALORE E LUCE NELLA
SOFFERENZA COME NELLA GIOIA DI VIVERE. (adriana)