A chi chiedere? A chi chiedere come affrontare la propria solitudine, la propria mancanza di senso, la propria paura? C’è una possibilità che forse noi non consideriamo, o a cui non diamo quella vera importanza, che invece di fatto ha. Questa possibilità è l'Arte.
Che cos'è l'Arte? L'Arte è l'essenza delle anime. E a chi poter chiedere di più che a questa concentrazione di anime? Anime dell'umanità. La concentrazione delle più grandi anime dell'umanità. Tutta la storia dell'umanità. Sulle spalle dei giganti. Iniziamo ad ascoltare una musica di Bach. Di sicuro questa musica sta parlando del nostra tema. Del nostro tema personale, esistenziale, della nostra domanda originaria. Ma in un'altra lingua .... Che dobbiamo volerci lasciare ascoltare.
È possibile immaginare noi stessi. E nello stesso tempo ascoltare questa musica, per chiedere all’ arte, ma l'arte sta già parlando a noi, di noi. Immaginando noi stessi nella condizione dell’artista. Sentire i suoi sentimenti. E cogliere quella voce che di sicuro stava soffrendo come noi, e che, con la sua capacità di vedere, sta ora dicendo qualcosa a noi, usando il suo linguaggio. Ed egli (il poeta) disse queste parole al mondo….
Per l'essere umano in senso assoluto ... Cerchiamo anche di ascoltare… per ascoltare.
Prima ascolto, e dopo lettura di noi e dentro di noi.. Qui c'è qualcosa di importante che sta dicendo a me.
Che cos'è l'arte? Che cos'è l'arte? E’ la più grande anima dell'umanità. Forse nessuno ci ha detto cosa sia l'arte. L'arte: l’insieme delle anime dell'umanità. Raccolto in alcuni esseri umani, che hanno avuto una sensibilità straordinaria e che sono stati in grado di esprimere questa concentrazione nelle loro opere, nelle loro visioni e parole.
Che cos'è l'arte? Che cos'è l'arte? E’ la più grande anima dell'umanità. Forse nessuno ci ha detto cosa sia l'arte. L'arte: l’insieme delle anime dell'umanità. Raccolto in alcuni esseri umani, che hanno avuto una sensibilità straordinaria e che sono stati in grado di esprimere questa concentrazione nelle loro opere, nelle loro visioni e parole.
Forse nessuno ce l’ha detto, forse i nostri genitori non ci hanno detto "Mi dispiace, non lo sapevo, ma posso indicare per te una sorta di soluzione, una sorta di medicina, per te, per la vita che ti troverai ad affrontare. Io non sono in grado. Anch’io non sono stato in grado di chiedere e trovare le risposte durante la mia vita. Ma ho scoperto una cosa, e devo dirtela: c'è l’Arte. Io morirò, ma tu non sarai mai solo, perché c’è l’Arte!!”
A chi chiedere come vivere, come morire, se c'è un senso, se c’è un Dio?
Un giorno morirò, ma l'Arte rimarrà. Deve essere la vostra guida ... Ed è forse per questo che abbiamo un'anima. Potenzialmente, una sorta di contenitore, non solo, ma una specie di fabbrica dove è possibile mettere l'Arte, la materia prima per eccellenza della nostra “produzione” spirituale e, conseguentemente, della qualità della nostra esistenza. L'Arte che solo l'anima può cogliere, ascoltando, guardando, sentendo l'anima dell'umanità, per metterla nella nostra anima.
Ma noi non lo facciamo. Forse nessuno ce l’ha detto. Nessuno ce lo ha insegnato.
Pittori, musicisti, poeti, scrittori, scultori. Noi pensiamo che l'Arte sia solo in relazione con la bellezza, nel senso di trasmettere bellezza, una bellezza ideale. Ma c'è nell’Arte qualcosa d'altro, che non è solo bellezza in senso estetico. Bellezza che produce piacere.
In realtà l'Arte ha dentro la storia della vita dell'essere umano. La storia in assoluto, non solo di uno specifico momento, di un tipo specifico di persone. L'Arte è assoluta, per definizione.
Forse troppo presto siamo sicuri di cosa sia la vita, o anche se non siamo sicuri, ci comportiamo come se sapessimo. E così ci troviamo immersi nella vita, avviluppati da essa, e poi ci cogliamo parlare di solitudine, di vuoto, di non senso.
Dobbiamo chiedere. Siamo troppo sicuri, troppo coinvolti nella vita e ci dimentichiamo di stare nella nostra condizione e di chiedere e di ricercare. Cercare di ascoltare. In questa musica c'è una visione. C'è una visione assoluta, ma c'è anche qualcosa di più specifico che dobbiamo essere in grado di ascoltare come ascoltare un vecchio albero spezzato, che dice, attraverso le sue ferite e le sue nuove fresche foglie, qualcosa a me.
Dire l'esperienza di molti secoli dell'umanità.... L'Arte. Di cosa possiamo nutrire la nostra vuota anima, assetata di risposte? La nostra anima è senza limiti. Può immettere, può comprendere, può vedere tutte le visioni, tutti i mondi, tutte le lingue, solo ascoltando. Ascoltando in silenzio, come questa musica, ascoltando cosa sta rispondendo alle nostre domande consce e inconsce.
L'arte non è solo come una sorta di consolazione, per i momenti tristi. Non è una madre bella e tenera, no, non è questo. Se è una vera madre, essa anche mi schiaffeggia perché sono rassegnato. L'arte è una madre crudele. Ma una madre deve essere anche crudele. Crudele in modo speciale. Rivelarmi che cos'è la realtà, senza raccontarmi delle favole.
Ascoltate l'Arte, chiedete all'Arte, e non sarete mai soli. Non si può obbligare ad avere fede, ma forse è più difficile avere fede in Dio, perché si deve continuare ad avere fede in qualcosa che non è visibile nella realtà, e a volte neanche così comprensibile nei suoi disegni. Ma con l'Arte è diverso.
E forse è proprio l’Arte che ci può aiutare anche in questo rapporto verso Dio. Perché l’Arte parla di Assoluto, è piena di risposte, risposte concrete, disinteressate. Così mi posso fidare di qualcuno, di qualcuno che è sempre pronto a darmi, a dirmi. In qualsiasi momento lo posso chiamare, guardare, ascoltare, chiedergli. Dio forse un po’ meno, a volte sembra troppo occupato, non mi risponde direttamente. Ma forse lo fa attraverso l’Arte. Perché l'Arte è sempre presente, nei libri, nei dipinti, nelle melodie. E se io chiedo, anche di Dio, l’Arte mi risponde. Sempre.
(Da un intervento durante il seminario “Viaggio di un’anima e di una poesia”, tenuto da Aletheia a Santa Libera, Piemonte, nel settembre 2012).
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